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[ Come si fa la classificazione di rischio di un’azienda? ]

Se sei un consulente alle prime armi o, molto più semplicemente, un datore di lavoro che ne vuol saperne di più, ti sarà certamente capitato di chiederti in base a quale criterio viene fatta la classificazione di rischio un’attività lavorativa .

Più banalmente ti sarai chiesto:

Come faccio a sapere se una azienda è a rischio Basso, Medio o Alto??

Individuare il livello di rischio aziendale è di fondamentale importanza, in quanto la formazione delle varie figura aziendali varia al variare delle classe di rischio in cui l’azienda rientra (Ad esempio il corso per RSPP Datore di Lavoro dura 16 ore per attività a Rischio Basso, 32 ore per attività a Rischio Medio e 48 ore per attività a Rischio Alto)

Ovviamente questa classificazione ci dà una indicazione, in quanto poi, per valutare correttamente le ore di formazione da effettuare, bisogna sempre fare riferimento alle mansioni lavorative che si svolgono realmente in azienda e quindi fare riferimento alla valutazione dei rischi.

 

Ad ogni modo, per semplificare, diciamo che le attività lavorative si classificano in tre tipologie:

      • Attività a BASSO RISCHIO;
      • Attività a MEDIO RISCHIO;
      • Attività a ALTO RISCHIO;

 

Ma come si fa a stabilire la classe di rischio operativamente?

Si fa riferimento al codice ATECO dell’azienda.

La classificazione mediante codice ATECO (ATtività ECOnomica) è un sistema che codifica le aziende sulla base dell’attività economica che viene dichiarata dal titolare dell’impresa al momento dell’iscrizione alla camera di commercio.

Attraverso la classificazione ATECO le aziende vengono suddivise per categorie e ad ogni categoria viene assegnato uno specifico codice da parte della Camera di Commercio al momento della richiesta di inizio attività.

 

Ad ogni attività economica individuata viene collegato uno specifico indice di rischio che si basa sulle statistiche infortunistiche che vengono elaborate dall’Inail.

 

Indicativamente possiamo classificare come:

    • Rischio basso: aziende del settore servizi, pulizie, commercio, studi professionali, ambulanti, artigianato e turismo;
    • Rischio medio: aziende dei settori agricoltura, pesca, pubbliche amministrazioni, trasporti e magazzinaggio;
    • Rischio alto: industrie edili, alimentari, tessili, metalmeccanica, manifatturiere (come pelletterie), chimiche, le raffinerie, le industrie che si occupano della gestione dei rifiuti, del compartimento sanità e dei servizi residenziali e poi spettacolo, grandi eventi e altri.

 

Ovviamente bisogna verificare il codice ATECO della propria attività.

Puoi individuare la classe di rischio della tua azienda utilizzando l’apposita tabella che trovi a questo link:

>>> CLICCA QUI PER SCARICARE LA TABELLA <<<

Il datore di lavoro o il consulente quindi, in base alla categoria ATECO di appartenenza, stabilisce il livello di rischio dell’azienda oggetto di valutazione ed elabora di conseguenza l’adeguato piano formativo per i lavoratori impiegati (in termini di durata, contenuti ed aggiornamenti periodici).

Detto questo per oggi è tutto! Come sempre spero di esserti stato d’aiuto e aver chiarito questo tuo dubbio.

Contattami pure per qualsiasi dubbio e/o informazione.

 

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